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Trasferirsi a Valencia, come ce lo spiega Aurora

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Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 27, 2014

Aurora, quando sei stata a Valencia?
Sono stata a Valencia per due mesi: dal 1 luglio al 30 Agosto 2008

Tramite quale associazione o progetto?
Il viaggio in Spagna è stato organizzato interamente da me con i suggerimenti di parenti, amici e con l’aiuto totale di internet e del telefono.

Come hai trovato casa?
Allora , premetto che trovare casa a Valencia non è un problema .. dipende ovviamente dal periodo in cui si va , in ogni caso vicino alle università e nei posti più frequentati dai giovani ci sono i muri tappezzati di annunci di appartamenti e stanze… anche se non ai livelli di Bologna. Io ho trovato casa per pura fortuna e casualità. Arrivata a Valencia dopo aver appoggiato le valigie nel Collegi Major Luis Vives (nel quale avevo riservato una stanza nell’attesa di trovare un appartamento) mi sono recata subito sotto casa di alcune ragazze che ho conosciuto l’anno precedente, lì ho scoperto che la casa delle ragazze era stata messa in vendita, andando via però mi sono accorta che ragazzo stava facendo un trasloco nell’appartamento accanto, anzi nella porta accanto, allora con la mia solita faccia tosta gli ho chiesto se per caso stava liberando una stanza? Vista la risposta positiva il giorno dopo con la valigia ancora da disfare mi sono spostata nel mio nuovo appartamento.

Dov’era la tua casa ?
La casa nella quale alloggiavo era nel quartiere Benimaclè, ovvero la zona universitaria di Valencia, a due passi dalla guardia Civil e accanto alla fermata Vincent Zaragoza del tranvia, zone a mio avviso molto caratteristica e vicina a tutto, poi Benimaclè era molti anni fa un pueblo vicino a Valencia che con gli anni è stato inglobato dalla città in continua crescita. Per questo motivo è bello notare la differenza delle vie,delle costruzioni e dei negozietti tra il centro del vecchio pueblo e il centro di Valencia.

Perché sei andata in Spagna?
Principalmente perché volevo migliorare il mio spagnolo, (cosa che ho fatto con risultato positivo presso il Centre d’idiomes) poi per fare un esperienza all’estero da sola, iniziando da una meta vicina e anche perché ammetto di essermi innamorata di Valencia già dalla prima volta che l’ho visitata, nel 2007.

Che lavoro hai fatto a Valencia?
Chi ha intenzione di lavorare a Valencia deve procurarsi questi documenti per l’assunzione: prima di tutto della Seguridad Social e poi del Nie che sarebbe il numero di identificazione stranieri, bisogna fare questi documenti in uno stabilimento che si chiama Comisaria De Policia (dista una ventina di minuti dal centro di Valencia in metro, in una zona poco bella) è meglio fare i documenti ancor prima di cercare il lavoro perché ci vogliono dagli 11 ai 15 giorni per averli, dopo aver pagato una piccola tassa di 8€ in qualsiasi banca. Io ho trovato lavoro in un ristorante italiano in pieno centro e ovviamente tavoli sempre pieni di gente (in spagna generalmente non c’è la differenza tra barista e cameriera, se ti assumono devi essere pronta a fare le due cose contemporaneamente)

Com’erano le paghe ?
Essendo un ristorante italiano le paghe erano più alte di qualsiasi altro locale tipico spagnolo che, per quello che ho potuto appurare, non supera le 5€ all’ora (pochino)

La cosa più difficile all’estero ?
La maggiore difficoltà in Spagna come in qualsiasi altra località è la burocrazia, mille carte per fare qualsiasi cosa, che alla fine sono scocciature ma comunque utili perché giovano e proteggono il lavoratore o lo studente che sia.

La cosa più facile ?
bhè parlando della Spagna direi l’integrazione, se non sei proprio una persona asociale e sempre sulle tue, conoscere gente è la cosa più semplice che ci sia, visto che il popolo spagnolo è conosciuto come festaiolo accogliente e caloroso (caratteristiche che in linea di massima confermo).

Una festa della città da consigliare ?
Allora, anche se non ci sono ancora stata ma spero di andarci presto direi Las Fallas, festa religiosa che si svolge a metà marzo .

Una festa alla quale sono stata che non so se consiglierei proprio a tutti è la Tomatina a Bunol. Un paese vicino a Valencia. La festa consiste in una lotta di pomodori molto vivace in sostanza le vie di bunol sono molto piccole e i camion che trasportano la Passata di pomodoro sono molto grandi. Sommando la gente che c’è le strade piccole e i camion è senz’altro una festa pericolosa. Poi c’è da mettere in conto che appena arrivi a Bunol puoi comprare vestiti per poi tornare a casa (visto che quelli con cui parti sono da buttar via) e bicchieroni di sangria a pochissimo. Risulato: gente che ha bevuto veramente molto e non capisce più niente. Insomma è una esperienza da fare UNA volta nella vita.

Piatto tipico da consigliare ?
Potrò sembrare banale ma sicuramente la Paella, che sia di carne di pesce o tutte e due insieme, buonissima, a proposito consiglio un locale in un a piccola piazzetta nascosta nel centro di Valencia che fa della paella ottima, anche questa volta da fare solo una volta nella vita che si chiama El Rall, gestito da una curiosa donna tutta tatuata.

Un locale tipico da consigliare in cui sei stata?
Ovviamente propongo un altro ristorantino molto particolare che si chiama Bar Toni proprio di fronte alla fermata Vincent Zaragoza, gestito da giapponesi extra large, che offre squisiti piatti di cucina giapponese misto spagnola, al primo posto il Pato della casa in salsa agrodolce.

Qualcosa di economico a Valencia ?
Direi quasi tutto, a parte la carne, che non è un granchè e costa abbastanza.

Una cosa positiva dell’ esperienza?
Rendersi conto di poter sopravvivere con le proprie forze senza che i genitori ogni tre per due sono lì a risolvere i tuoi problemi o a dirti cosa è meglio fare, se sbagli lo fai con le tue mani e con la tua testa. Un’altra cosa positiva è il confronto che hai con persone che non sono del tuo stesso paese che vedono diversamente da te certe cose e vivono in modo diverso dal tuo. Dal venezuelano disagiato alla tipica tedesca benestante e un po’ viziata.

Una cosa negativa?
Che l’esperienza sia durata troppo poco.

Consiglieresti l’esperienza ad un amico?
Si, certamente. La consiglierei a moltissime persone.

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