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Tre passeggiate per scoprire le montagne piemontesi

3 minuti di lettura
Tre passeggiate nelle montagne del Piemonte tra la Valle Gesso e la Valle Stura per fare trekking e scoprire splendidi paesaggi. Leggi il post e prenota la tua vacanza in montagna.

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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 2, 2017

Da ragazzina presi in prestito dalla biblioteca un libro che mi torna in mente ogni volta che parto per la montagna. Sono passati anni, ma uno dei racconti dell’austriaco Adalbert Stifter mi è rimasto impresso come se lo avessi letto ieri. Si chiama Cristallo di Rocca e narra di due bambini, un fratello e una sorella, che rimangono bloccati da una tempesta di neve in cima a un colle di montagna. È una storia cupa, che parla di diffidenza e di isolamento e che venire la pelle d’oca nella descrizione delle ore trascorse sul ghiacciaio dai due bambini con poco cibo, nessun riparo e poche speranze.

Non voglio raccontare il finale nel caso in cui qualcuno fosse interessato a scoprire per conto suo come finiscono i due fratelli, ma da allora la montagna mi incute sempre un certo timore. Sa essere spettacolare, ma in poco tempo può diventare spietata e inospitale. Per questo, l’importante è avvicinarsi alla montagna con rispetto e conoscendo i propri limiti. Oltre che con l’attrezzatura adatta e una piccola scorta di cibo e bevande. Le mie capacità e la mia scarsissima preparazione sportiva non mi permettono di affrontare cime impegnative: preferisco delle passeggiate tranquille, seppur faticose.

Vivo a poco più di un’ora dalle montagne e le vallate piemontesi offrono un’ampia scelta per chi decidesse di trascorrere un weekend montagna. Ci sono in particolare tre posti che conosco bene e che si possono affrontare con un minimo di allenamento.

Rifugio Ellena-Soria, Valle Gesso

La Valle Gesso, nelle Alpi Marittime, prende il nome dal torrente Gesso. Si arriva in macchina fino a San Giacomo di Entracque, poi si inizia la passeggiata verso la foresteria del parco delle Alpi Marittime.

Il primo tratto è praticamente in piano e attraversa una faggeta con vista su una cascata. Fino a quota 1.400 metri la salita è graduale e poco faticosa, fino al punto in cui inizia la serie di tornanti che conduce al piano del Praiet. Da qui, un ultimo sforzo permette di raggiungere il rifugio Ellena-Soria, a quota 1.840 metri. Dopo quasi due ore di cammino ci si può riposare all’interno del rifugio, dove sono disponibili anche una cinquantina di posti letto, oppure consumare un pranzo al sacco con vista sul piano del Praiet.

Al ritorno, il modo ideale per concludere la giornata è una sosta alle Terme Reali di Valdieri con un tuffo nella piscina o un massaggio nelle grotte sudatorie.

Laghi di Sant’Anna, Valle Stura

Ci spostiamo nella vicina Valle Stura, tra le Alpi Marittime e le Alpi Cozie. Si supera Vinadio e dopo un paio di chilometri si troverà, sulla sinistra, la deviazione per Sant’Anna. Si lascia la macchina nel parcheggio vicino al santuario omonimo che merita una visita perché detiene il primato di santuario più alto d’Europa: è situato a oltre 2.000 metri sul livello del mare ed è stato costruito su una pietra, il che spiega l’inclinazione del pavimento “in salita”.

Lasciato il santuario alle spalle, ci si incammina lungo la strada militare fino a raggiungere il primo lago. Da qui il sentiero inizia a salire fino al colle di Sant’Anna, segnalato con due croci. Poco oltre inizia il sentiero in discesa disseminato da casermette e fortini, fino ad arrivare al lago Lausfer Soprano. Non ci sono rifugi o punti ristoro, per cui è consigliabile fermarsi qui per rifocillarsi e riposarsi un po’ prima di salire verso il colle Saboulé. Attenzione anche a dove si mettono i piedi, perché vicino al passo Tesina, la mulattiera prosegue lungo un precipizio. Poco alla volta il paesaggio si fa meno austero, fino a raggiungere il lago piccolo e il lago grande di Sant’Anna. Ancora un piccolo sforzo e si torna al punto di partenza, dopo aver percorso quasi dieci chilometri in poco meno di tre ore.

Sulla strada del ritorno, una tappa alla pasticcieria Agnello di Demonte permetterà di recuperare le energie consumate con qualche bignè alla crema e un caffè.

Rifugio Migliorero, Valle Stura

Si rimane ancora in Valle Stura per l’ultima escursione al Rifugio Migliorero. È possibile arrivare in macchina fino alla frazione di Bagni di Vinadio, dove fare scorta di panini e cioccolato. In macchina si prosegue fino alla frazione di Besmorello. A un certo punto si troverà una catena a sbarramento della strada sterrata: da qui inizia il percorso a piedi che dopo una pendenza media e parecchi tornanti conduce alla cascata dei Pisciai. Da qui si prosegue lungo il sentiero fino al torrente Ischiator, da dove si vede già il rifugio Migliorero, proprio in cima al cocuzzolo a 2.100 metri. È possibile passare la notte qui, oppure rifornirsi di panini da mangiare in riva al lago dell’Ischiator prima di rimettersi in cammino verso la base.

Al ritorno, si può approfittare del sole e del caldo per fare un tuffo nella piscina dell’Hotel Corborant a Bagni di Vinadio, aperta anche al pubblico.

La montagna è indubbiamente spettacolare, ma può diventare all’improvviso spietata e inospitale. È una creatura maestosa che ci ricorda sempre di non illuderci di riuscire a conquistarla: possiamo sfiorare le sue cime solo se lei ci permette di farlo.

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Informazioni sull'autore
Originaria di un piccolo paese della provincia piemontese, dove vive da sempre. Lavora in un ufficio in una stradina secondaria, ma immagina di abitare a Notting Hill, di lavorare a Williamsburg, di prendere un aperitivo a Montmartre e di cenare a North Beach. E di fare shopping sulla Fifth Avenue. Non sa cucinare, ma adora mangiare. Conosce posti nuovi attraverso il cibo e le tradizioni culinarie. Non riesce a fare a meno di raccontare quello che ha scoperto agli altri.
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