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Muoversi a Istanbul? No Panic

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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 7, 2013

istanbul

Anche per chi, come me, ha vissuto ad Istanbul per più di qualche mese, la questione trasporti potrebbe risultare, come dire … intricata! Del resto la metropoli turca, con i suoi quasi 14 milioni di abitanti, è fra le più popolose al mondo, e l’urbanistica, in continua (e spesso disordinata) evoluzione, contribuisce a disorientare chi cerca di avventurarsi nei suoi meandri, al di là del solito giro turistico di rito a Sultanahmet.

Ma niente paura, ecco l’elenco di tutti i mezzi di trasporto pubblici (e low cost) a vostra disposizione per orientarsi nella giungla cittadina più famosa d’oriente!

Primo consiglio: soprattutto per chi prevede un soggiorno medio-lungo, procuratevi subito nei chioschi dedicati l’Akbil, un comodo portachiavi dotato di microchip che può essere ricaricato con la somma desiderata. Il vantaggio? Valido su tutti i mezzi di trasporto pubblici, vi garantisce tariffe agevolate e vi toglie dall’impaccio di armeggiare alle biglietterie con monetine e smozzicate parole di anglo/turco e linguaggio dei segni di rito.

Per i più pigri la prima scelta è il classico taksi giallo, che è però anche quella meno low cost: ma la spesa potrebbe valere la pena se volete provare l’ebbrezza di una guida spericolata nel famigerato caos della città!

Per gli amanti della topografia, una scelta che richiede una discreta conoscenza del tessuto urbano:
l’autobus. E’ il mezzo più economico, ma anche quello meno “romantico” e più affollato. Ci si orienta, se li si conosce, grazie ai numeri che indicano la destinazione, e al colore: verdi o blu sono i bus privati, rossi quelli pubblici.

Su rotaia viaggia il tram: consiglio vivamente un giro panoramico sulla linea che collega la Yeni Camii, la Moschea Nuova vicino al ponte di Galata, ai bastioni occidentali, attraversando tutta la vecchia Istanbul (Sultanahmet, il Gran Bazar, l’università…). Oppure quella con le vetture originali che vi porta diretti a piazza Taksim, fulcro della movida cittadina.

Personalmente ho sempre usato poco la metro, preferendo in assoluto i due mezzi folkloristici per
eccellenza: il dolmuş e il vapur. Il primo è una vera e propria esperienza di “condivisione”: si tratta di un taxi collettivo, estremamente economico, a percorsi fissi. Il bello? Il mini-autobus parte solitamente solo quando è pieno, si paga a corsa iniziata, con un passaggio di banconote e monete fra le mani dei compagni di viaggio fino al conducente (sì, mentre sta guidando!), e un passaparola di inecek var (si fermi qui) in qualsiasi punto del tragitto si voglia scendere … insomma, un’esperienza da non perdere!

Infine il mezzo più romantico ed utilizzato dagli stessi cittadini per gli spostamenti quotidiani: non si può dire di aver vissuto Istanbul se non si è attraversato il Bosforo coi vapur, gli storici traghetti che collegano tra di loro i numerosi scali orientali ed occidentali della città. Con poche lire vi potete regalare tra i ricordi più belli del vostro soggiorno: magnifici tramonti sulle sagome di fari e moschee, delfini e gabbiani ad accompagnare il viaggio, e il tipico çay/tè turco da sorseggiare cullati dalle onde del mare.

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Informazioni sull'autore
Sarà che lo zaino in spalla ce l’ha avuto fin da piccola, nelle escursioni alpine lunghe come i sogni. Sarà che ha sempre riempito pagine e pagine di diari, per non perdere il tesoro dei fotogrammi di vita catturati nel mondo. E così ora scrive per lavoro, e viaggia per sentirsi libera e ancora, sempre bambina. In viaggio ama le sfide: ha imparato il turco, assaggiato scarafaggi, e dormito nelle foreste. Ha una trentina d’anni e da grande vuole fare la turista.
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