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Formentera in bici, viaggio slow

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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 28, 2019

FORMENTERA

L’isola più vip delle Baleari, quella più paparazzata in assoluto da giugno a settembre, presa d’assalto da folle di giovani in cerca di bella vita è, senza dubbio, l’isola più bella del Mediterraneo Occidentale: Formentera.

Non certo per tutto questo, ma per la sua natura ancora incontaminata che si offre ai turisti in tutto il suo splendore dalla primavera all’autunno, è una delle mete da inserire nella lista dei “to dos“.

Come visitarla nel maggior rispetto delle sue bellezze naturali? In barca ovviamente, ma non è proprio alla portata di tutti. Una valida alternativa dalla terra ferma, che consenta il pieno contatto con la natura senza intaccarla in alcun modo è la bicicletta.

Formentera è abbastanza pianeggiante, è dotata di piste ciclabili (anche se poco illuminate la sera) e non serve essere degli atleti consumati per girarla in bici in lungo e in largo, in quando è larga appena un paio di Km e lunga 19 Km.

Se l’approccio è slow e eco-turistico allora dovrete assolutamente soggiornare a metà dell’isola, in zona Ca’ Marì tra il Km 8 e il km 9 dell’unica strada che attraversa l’isola dividendola a metà in senso longitudinale, così da minimizzare le distanze dalla base di partenza ai vari punti di visita quotidiana. In questa zona, inoltre, sareste vicinissimi a Platja Migjorn: la più lunga di tutta Formentera e quella ancora lontana dalla movida che caratterizza Es Pujols e la zona ovest in generale. Qui potrete respirare gli anni Settanta, rimasti invariati nelle persone che la frequentano e nello spirito dei chiringuito sulla spiaggia.

Da qui a Ses Illetes sono una decina di Km tra verdi colline, ulivi, muretti a secco, saline e l’accesso diretto e gratuito, riservato a pedoni e ciclisti, alle spiagge più bianche e famose dell’isola. Al ritorno si passa per San Ferrand e ci si ferma per una paella low cost e davvero ottima presso il Ristorante Fonda Pepe e poi ritorno di nuovo alla base con il vento alle spalle e la discesa ad alleviare la pedalata.

Un altro breve tratto separa il Km 8-9 da Es Pujols e, dopo scorrevoli saliscendi tra le colline, si arriva alla alle acque più limpide e più mozzafiato dell’isola. La spiaggia è tra le più affollate nei mesi estivi più centrali, perciò è meglio andarci a giugno o settembre, quando l’acqua è abbastanza calda da farci il bagno e la spiaggia consente ancora di trovare posto per stendere il telo… E di godere dell’Illa des Fonoll Marì in tutta solitudine!

Una traversata in mare senza nessuno intorno, un mare che sembra piscina per quanto è limpido, qualche bracciata ed ecco che si approda sull’isoletta di fronte alla spiaggia. Che sensazione uscire dall’acqua ed essere i soli “padroni” dell’isola! E’ davvero piccolissima e la si attraversa in pochi minuti a piedi, c’è un solo albero e qualche tronco alla deriva: natura, toda beleza.

Per chi ha le gambe un po’ più allenate e non teme di spingersi su medie salite e tratti sterrati sono adatti anche i percorsi che conducono a Cala Saona, lato ovest dell’isola. Una spiaggia solitaria raggiungibile da una scogliera a picco sul mare cui si giunge direttamente in bici, dopo essere passati per boschi, pinete e aver costeggiato sperdute ville nascoste nella macchia mediterranea.

Un vero e proprio allenamento da ciclisti serve, invece, per raggiungere i due fari dell’isola. Sono agli antipodi tra di loro e garantiscono entrambi viste mozzafiato, grande stupore, contatto con la natura e soddisfazione per avercela fatta; si tratta di Cap de Barbaria e El Pilar (La Mola), il primo a sud ovest, l’altro su un promontorio a est.

Quest’ultimo è separato dalla turistica Formentera da una lunga e faticosa salita, irta da tagliare le gambe e far optare per la resa. Dopo aver attraversato il piccolo paesino della Mola e i campi sul colmo della collina, ecco che ci si staglia di fronte il Faro. Per i meno allenati è concesso l’affitto di uno scooter.
Da qui, a piedi, sentieri sconnessi che si perdono nell’erba bruciata dei piccoli appezzamenti di fianco al Faro (che è proprietà privata) e, in pochi passi, si è letteralmente a strapiombo sul mare. Sguardo a est.
Gabbiani che salgono dall’acqua, si avvicinano alle rocce, cantano e tornano giù. La natura qui è davvero un incanto. Il vento tra i capelli, il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, il sole più vicino e, ancora una volta, nessuno intorno. Fermarsi e rilassarsi è imperativo. Armonia e riflessione sono naturali. Emozione.

Girare Formentera in bici lascia una sensazione incredibile di vera fusione con l’isola della natura, della bellezza, della calma. Caratteri ancora intatti nonostante in parte intaccati, negli anni, dalla frenesia dei party sulla spiaggia e in discoteca, sempre poco amati dalla gente del posto e da chi, quest’isola, la ama per davvero, per la sua identità in tutto e per tutto diversa da quella della vicina Ibiza.

Maggiori informazioni sugli itinerari cicloturistici delle Baleari, mappe comprese, si trovano sul sito Illesbalears.es

Foto di voglioviverecosi

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Informazioni sull'autore
31 anni, radici lombarde e una goccia di sangue austriaco nelle vene. Coordina la corporate communication delle filiali estere dell'azienda per cui lavora ed è in viaggio una decine di giorni al mese. Sa che la sua vita non potrebbe essere altrimenti. Ha una passione spiccata per i viaggi vissuti come apertura verso luoghi e culture che vanno a comporre inevitabilmente anche la sua. Ha un sogno nel cassetto: scrivere e raccontare di viaggi come opportunità per i più, a testimonianza che il viaggio e le sue emozioni possano davvero essere per tutti.
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